domingo, 20 de enero de 2008

CONVIVIO ARMONICO 2007, SI SUONA A NAPOLI





Al Sancarluccio a Chiaja
concerto estremamente
godibile dell'ensemble
“Le Musiche da Camera” (1)

Napoli. Soltanto settantacinque privilegiati spettatori, quanti n’accoglie il grazioso teatro “Sancarluccio” a Chiaia, hanno potuto deliziarsi ascoltando armoniose sonate di Domenico Scarlatti famoso musicista partenopeo, ma soprattutto gran clavicembalista, eseguite dai maestri dell’ensemble “Le Musiche da Camera” di Napoli. D’altronde, questo genere di musica, detto anche da salotto, è scritto per un limitato numero d’esecutori strumentali e vocali, concepito quindi per essere realizzato in piccoli ambienti per meglio apprezzarne le sonorità.

Considerando tuttavia, che anche la musica da camera è ben godibile da chiunque solo al semplice ascolto, andrebbe fatta conoscere maggiormente e sfatando il luogo comune che la ritiene apprezzabile solo dagli intenditori, tra l’altro, rari o presunti tali.
Diversamente, la musica non sarebbe quel linguaggio naturale e universale capace d’ingentilire lo spirito d’ogni essere umano normale trasmettendo emozioni.
Al riguardo, il sito (vai a...) www.lemusichedacamera.it

L’evento, è stato realizzato nel 250º anniversario dalla morte di Scarlatti nell’ambito della stagione musicale “Convivio armonico 2007…si suona a Napoli” a cura dall’Associazione Culturale Mediterranea “Area Arte” e del Centro Iniziative Didattiche Musicali “NaturalMenteMusica” con il patrocinio di Regione Campania e Comune di Napoli.
Nato a Napoli nel 1685, deceduto a Madrid nel 1757, Domenico Scarlatti autore della classica Sonata scarlattiana, è stato tra i maggiori virtuosi di cembalo della sua epoca per rara perizia con cui adoperava la tastiera.
Ha introdotto il concerto, quale quarto appuntamento del ciclo d’avvenimenti intitolato: “Domenico Scarlatti - Europeo Napoletano”, il musicologo, compositore Francesco Nocerino, parlando della produzione d’opere sacre di Scarlatti, tra cui “Salve Regina” eseguita poi.

Veniamo così al pregiato concerto “Passioni e Devozioni” dedicato a Scarlatti, il più gran, prolifico autore italiano di Sonate (circa 550). Tra i brani eseguiti, sono oltre al sacro di “Salve Regina”, il profano di: “Piangete oggi dolenti”, “Tinte a note di sangue”, “Clori e Fileno”, serenata scarlattiana recuperata del compianto Francesco Degrada, sonate per violino e basso continuo, come k 77 e 89.
A dar vita al clavicembalo, ha badato l’egregia maestria di Pierpaolo De Martino così i virtuosi violini di Egidio Mastrominico e di Raffaele Tiseo, la viola di Fernando Ciaramella, il violoncello di Leonardo Massa. Similmente virtuose le voci del soprano, Filomena Diodati e del mezzosoprano Rosa Montano per altezza, colore, intensità.
Meritati sono dunque stati i ripetuti applausi del pubblico per avere, i musicisti, interpretato con ragguardevole perizia esecutiva, lo stile, l’agilità e la gran vivacità musicale, peculiari del repertorio Scarlatti. Ottengono pertanto cenno, i successi di “Musiche da Camera” fondato nel 1993, conseguiti in numerosi, importanti festival e rassegne nazionali: risultato di studi, ricerche, riscoperte e trascrizioni di brani inediti o poco conosciuti di compositori napoletani del XVII e XVIII secolo.

Attività curate dagli stessi musicisti Mastrominico e De Martino. Il gruppo, svolge altresì opera divulgativa in scuole della Campania con lezioni-concerto. Ha inoltre realizzato due Cd: con etichetta Tactus, gli Hamilton-Trios d’Emanuele Barbella, con etichetta Dongiovanni intermezzi “Eurilla e Beltramme” dedicato a Sarro. Dal 2001, l’ensamble ha dato vita, assieme ad “Area Arte”, alla rassegna “Convivio Armonico”, da cui il progetto “L’intermezzo ritrovato” con esecuzioni d’opere, come appunto “Eurilla e Beltramme”di Sarro e altre di F. Feo e L.Vinci.

Nell’epoca odierna, caratterizzata dal riprodursi di millanterie canore e musicali: volgari, inascoltabili, perfino di funesta matrice karaoke, va evidenziata l’alta formazione professionale dell’ensamble, di scuola specialistica con prassi esecutiva barocca e classica che varia secondo le esigenze del repertorio. Si caratterizza inoltre per l’uso di strumenti tipici dell’area napoletana, come (grazie a Dio) l’onorevole mandolino (talora disprezzato da idioti dell’intelletto nazionale e non, ignari del suo ruolo nell’universale melodia partenopea) e mandolone, mandoloncello, colascione e chitarra barocca.

Salvatore Cuozzo

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(1) Il Brigante


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